16 ATTO I. Bere». Aniceto, confenti Che prima di partir io chiega un dono. Ante. Chiedi, o Regina. _ Bere». Nacque Parto, e Vauallo al Re mio Spolo Quel, cui fpronò poc’ anzi un cieco zelo Al delitto infelice: Giulia è ben la fua pena, e giuda è l’ira Del tuo Signor: pur io Sento dì lui pietà, fulvo il defio. Anie. Io falvarlo dovrò J Bere». Si, caro Anieeto, Tu chiedi, tu m’impetra Del milèro la vita, io te ne priego. Anie. Non più: Cedo, o Regina; Chi può negar ciò, che tu brami ? Avrai 1 Libero il prigionier; paga farai. {parte.) SCENA X. Berenice fola. )ar che ceda la forte, „ E eh’ il deftin mcn rio Dia tregua al dolor mio, E fè il mio cor non a la pace intera Se temi, o Berenice, e temi, e fpera. Fofco talora il Cielo, Scìoggia minaccia, e foco, Ma pofciaapoco, a poco, Guardali le nubi il velo» E torna il Ciel feren, Cofi cangiano gl’ altri ^ L’ afpetto lor con noi,' 1 Sembran nemici, e poi,' Compenfano i clifaftri Con mille gioje al fen. Fofco &c. P crr w a